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Un pò di Storia

 

In Francia la vite giunse portata dai Focesi ma è con l’ arrivo dei Romani che tale coltura ebbe espansione.

Si divulgò da prima nella valle del Rodano (I° Secolo d.C.) per apparire poi nella Regione della Borgogna, del Bordolese ed infine nello Champagne.

Nel XII° secolo il vino francese divenne un prodotto da esportazione, soprattutto verso l’ Inghilterra, le Fiandre e i Paesi Germanici.

Il vino, sino ad allora veniva bevuto giovane, spillato direttamente dalla botte, ma dal XVIII° secolo, l’introduzione della bottiglia e dei turaccioli di sughero (Dom Pierre Perignon ) consentì la messa a punto dell’invecchiamento dei vini.

Nel 1864, l’avvento della fillossera provocò la distruzione quasi totale dei vitigni e, data la scarsità del vino prodotto, si diffuse la fabbricazione di vini non genuini e vini ottenuti con prodotti alternativi.

Con la legge del 14 Agosto 1889 la Francia cercò di porre rimedio a tali abusi definendo legalmente il vino come: Prodotto della fermentazione completa o parziale dell’ uva fresca o del succo d’ uva fresco e, successivamente, nel 1905 istituisce il servizio repressione frodi.

Nel 1935, fu redatto il Codice di legislazione delle Appellations d’ Origine Controllèe, con il quale regolare le tipologie e le caratteristiche dei grandi vini di Francia, a cui si aggiunsero in seguito, i Vins Delimites de Qualitè Superieure, i Vins de Pays ed i Vins de Table.

Attualmente i vini di Francia sono giuridicamente suddivisi in quattro categorie:

 

 

A.O.C.

Vins a’ Appellation d’ Origine Controllèe

V.D.Q.S.

Vins Dèlimitè de Qualitè Supèrieure

Vins de Pays

Vins de Table

 

 

Vin de Table
devono avere una gradazione alcolica di almeno 8,5° e non superiore a 15° e possono essere ottenuti con taglio, purché in ambito UE.

Vins de Pays
Possono essere ottenuti solo da vitigni raccomandati e devono provenire solo dai territori di cui portano il nome.
Devono avere una gradazione alcolica di almeno 10° nelle regioni mediterranee e 9° nelle altre regioni e comunque devono presentare caratteri organolettici soddisfacenti.

V.D.Q.S.
La produzione è strettamente controllata dall’ Istituto National des Appellation d’ Origine, l’ INAO, che regola:

    • la zona di produzione

    • i vitigni

    • la gradazione alcolica minima del vino

    • la resa massima per ettaro

    • i metodi di coltivazione

    • i metodi di vinificazione

Si può avere il marchio V.D.Q.S. solo previo esame di degustazione

A.O.C.
Vini sottoposti a regole ancora più severe.
Le A.O.C. sono delimitate ancor più rigidamente da quelle dei V.D.Q.S., per avere l’ A.O.C. non basta un esame organolettico ma il vino deve rispondere con esattezza alle norme richieste per quella determinata appellation.
I regolamenti sulle A.O.C. si possono ritenere tra i più progrediti del mondo infatti, limitano i viticoltori all’ utilizzo solo dei vitigni più adatti ai terreni ed ai microclimi di questa o quella regione, caratterizzando così i vini delle singole regioni viticole.
Inoltre hanno imposto rese per ettaro molto severe, limiti all’ irrigazione, ecc... tutto allo scopo di tutelare un patrimonio fondamentale per la regione.

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