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Storia

Fu grazie alle guerre commerciali tra Francia e Inghilterra del XVII secolo che i mercanti di vino inglesi, non potendo acquistare vino francese, proibito o sovratassato, si rivolsero al Portogallo, nazione con la quale godevano già di ottime relazioni. Cominciarono ad acquistare i vini della costa del Nord, ma trovandoli troppo magri ed astringenti (Vinho Verde) seguirono il corso del fiume Douro verso l'interno del paese trovandovi vini di caratteristiche estreme opposte a quelle dei vini della costa. Fermentazioni veloci e furiose producevano vini neri e tannici come il catrame. Per proteggere il vino durante il viaggio i mercanti usavano aggiungere dell'acquavite prima della spedizione, solo dopo alcuni anni scoprirono che aggiungedola durante la fermentazione piuttosto che dopo si otteneva un vino dolce con aromi intensi che ricordavano quelli dell'uva. Nel XVIII secolo con la guerra di successione spagnola il commercio con la Francia si interruppe del tutto sviluppando grandemente il commercio di Porto, e nel 1703 il trattato commerciale di Methue tra Inghilterra e Portogallo concedeva grandi vantaggi doganali ai vini portoghesi. Questo successo portò ad uno sviluppo rapido ed incontrollato del commercio: zucchero veniva aggiunto a vini secchi, succo di ribes e mirtillo per dare colore a vini poveri perché provenienti da zone meno vocate. Lo scandalo portato dal gran numero di frodi e la conseguente caduta dei prezzi spinse finalmente, nel 1756 alcuni mercanti illuminati ad interpellare il primo ministro, Marchese de Pombal. Anche per creare un monopolio lucrativo sulla produzione furono designati i confini della zone di produzione del vino Porto, i vigneti lungo il corso del Douro rientravano nei confini, tutti gli altri furono sommariamente distrutti dalle autorità. 

 

PORTOGALLO

Di Saverio Petrilli

Porto - Geografia e clima - Maturazione - Storia - Vinificazione - Viticoltura

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