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AUSTRALIA

di Saverio Petrilli

Prefazione - Clima - Storia - Vinificazione - Viticoltura

Vinificazione

 

 Non c'è cantina in Australia, dalle più grandi alle più piccole, che non sia dotata di un impianto frigorifero per il controllo delle temperature di fermentazione. Oltre alle dotazioni tecniche, ciò che veramente differenzia gli enologi australiani dagli altri, è l'uso che della tecnica è fatto. La massima attenzione è messa nel preservare gli aromi varietali e la freschezza del vino. Come gli italiani sono ossessionati dal corpo, gli australiani lo sono dal frutto. L'anticonformismo accentuato della cultura australiana è gia famoso di per se, nel vino non fanno eccezione. Considerando le barriques troppo costose per utilizzarne soltanto la superficie interna gli australiani hanno cominciato ad immergere le barriques nel vino, come una bustina di tè, anzi, per meglio sfruttare il principio, le barriques, le riducono in trucioli per aumentare la superficie di scambio. Se così facendo perdono l'effetto di ossigenazione ottimizzano quello di scambio, nel perseguimento del gusto vanigliato tanto amato da certi consumatori. La produzione di vino australiana è dominata dai grandi gruppi multinazionali; i primi cinque produttori assommano al 80% della produzione totale, ma il restante 20 % supplisce alle dimensioni con l'estrema dinamicità. Così il vino australiano ha creato nel mondo una sua nicchia di alta immagine. Purtroppo per noi i vini migliori non sono esportati ma consumati localmente, soprattutto quelli delle aziende piccole che spesso vendono direttamente al consumatore tramite posta o Internet. Questa rapporto diretto ha favorito l’educazione dei consumatori, che sanno degustare e sono disposti a spendere per i prodotti di qualità. Nel complesso, un industria enologica molto dinamica e razionale che ha saputo reagire a limiti come l’isolamento e la mancanza di manodopera con determinazione impostando gli standard dell’enologia mondiale del futuro.

 

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