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AUSTRALIA

di Saverio Petrilli

Prefazione - Clima - Storia - Vinificazione - Viticoltura

Storia

 

Era il 24 Gennaio quando i primi due grappoli di uva australiana furono raccolti da una vite portata dal Governatore da Città del Capo. L'anno era il 1791 e la terra dove quella prima vite affondava le proprie radici è adesso occupata dall’ Hotel Inter-Continental, in pieno centro a Sydney. Nei successivi 40 anni la viticoltura australiana ebbe un discreto sviluppo, basato principalmente su una collezione di viti importate dall'Europa. Già nel 1870 gli stati del Victoria e del New South Wales avevano un’importante industria vitivinicola, concentrata soprattutto nella produzione di vini fortificati. L'arrivo della filossera nel Victoria doveva cambiare radicalmente la situazione e 60 anni dopo il South Australia da solo produceva il 75% dell'intera produzione, concentrata nella Barossa Valley, divenuta il centro produttivo più importante. La maggior parte di questo vino era esportato nel Regno Unito, e per diversi anni il vino australiano superava in quantità quello francese nel mercato inglese. E' soltanto nella seconda metà del XX secolo che l'industria di oggi comincia a prendere forma: fermentazioni a temperatura controllata, il boom di Chardonnay e Cabernet Sauvignon, lo sviluppo nelle zone climaticamente più fresche del Sud, il declino del consumo di vini fortificati ed il fenomeno delle “boutique winery”. Per il futuro l'industria australiana ha le idee molto chiare e gli obiettivi posti dalla “Strategy 2025”, un programma comune per tutto il settore, sono già in parte raggiunti, in largo anticipo sulle previsioni: aumentare la produzione e conquistare nuovi mercati in Asia ed Europa.

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